Noi ripartiamo dalla Zuppa! 

Domenica 2 aprile 2023 presso La Città dell’Utopia (Via Valeriano 3F, San Paolo, Roma), si terrà la sedicesima edizione del Festival Internazionale della Zuppa di Roma, un evento rivolto agli abitanti di tutta Roma e non solo: una festa che parla di convivialità, di crogiuolo di culture, di curiosità e gioco, di conoscenza dell’Altr*, di rispetto del pianeta e dei suoi ospiti.

Quest’anno vogliamo celebrare la zuppa come buona pratica di recupero degli scarti e valorizzazione degli ingredienti più umili. Quando cuciniamo una zuppa, nulla viene gettato e tutto può essere riutilizzato: ad esempio, basta arricchire il brodo vegetale con sedano e patate per avere un ottimo passato di verdure, oppure recuperare le foglie verdi dei porri, per realizzare vellutate o deliziosi contorni. 

Ridurre gli scarti è un’attività necessaria, ma in questo modo può essere anche piacevole e creativa: così, eviteremo gli sprechi e limiteremo anche la necessità di compostare i nostri rifiuti, dato che viviamo in una città dove gli impianti di compostazione sono un miraggio da tanti anni ormai, e le difficoltà di smaltimento caratterizzano da tempo i centri urbani.

Inoltre, la sovrapproduzione alimentare, che caratterizza in particolare i paesi europei, è data da un’eccessiva produttività delle coltivazioni; si distruggono infatti quantità elevate di derrate alimentari al solo fine di rispettare le politiche delle quote agricole europee e mantenere elevati prezzi e profitti, mentre i contadini restano strozzati dalle politiche di prezzi stracciati rimborsati dalla grande distribuzione.
Vogliamo quindi meno sprechi, combattere la sovrapproduzione alimentare e l’iper sfruttamento dei contadini e dei suoli, investire nel ripristino dei suoli cementificati, e più boschi e coltivazioni sostenibili.

Per la nostra Zuppa, dunque, non esistono ingredienti inutili e da scartare, non esiste una ricetta perfetta o giusta: promuoviamo, anzi, la rivalutazione dell’errore come possibilità di sperimentare. Vogliamo superare la prospettiva dell’errore come mancata perfezione, come fallimento d’intenti che, nella società performativa odierna, genera senso di colpa, ansia del giudizio e perdita di fiducia in se stess*. 

Questi sono sintomi dell’oppressione sociale della produttività a tutti i costi, con la conseguente esclusione o marginalizzazione qualora non si rientri nei parametri stabiliti. Nella ricerca di cambiamento bisogna possedere l’umiltà dell’errore e il credo delle opportunità come ricchezza, perché, come diceva Gianni Rodari nella sua Grammatica della fantasia, “in ogni errore giace la possibilità di una storia”. 

Errare è la possibilità di vagare, navigare tra le cose, apprendendo dagli imprevisti per ri-tarare la rotta e poi procedere. 

Ogni azione e ogni apprendimento prendono forma, attraverso la riflessione sull’errore, con l’obiettivo sia di modificare gli schemi mentali precostituiti e gli automatismi sia di criticare gli assunti, innescando pensieri e atti consapevolizzanti e consapevoli.

Ecco dunque che la Zuppa è possibilità di contaminazione di stili e di gusti: essa si ricrea dagli scarti alimentari e fornisce quell’angolo caldo di cura, che nel viaggio della vita è rassicurante accoglienza.

Vi invitiamo dunque a “giocare nell’errore” e a farlo nell’ecologia dell’azione culinaria, perchè Zuppando s’impara!