Nei giorni 22 e 23 giugno torna a Roma il “No Border Fest”, organizzato da La Città dell’Utopia, Servizio Civile Internazionale, Laboratorio 53 ed Eduraduno. Il festival, giunto quest’anno alla decima edizione, vuole essere un momento di confronto e di convivialità sul tema delle migrazioni attraverso laboratori, esposizioni, dibattiti, teatro e musica.

La decima edizione del No Border Fest si inserisce in un quadro sociale e politico sempre più apertamente xenofobo ed escludente, che non fa altro che alimentare quella guerra tra poveri cavalcata dai primi provvedimenti del nuovo governo, in continuità con le misure di quello precedente (dalle leggi Minniti-Orlando ai rinnovati accordi con la Libia in ambito internazionale).

A queste derive fortemente autoritarie, il No Border Fest vuole rispondere con suggestioni basate sulla libertà di movimento e sulla cittadinanza universale. Lo farà attraverso una narrazione e pratiche alternative, orientate a smontare gli stereotipi sulle persone migranti e a decostruire la logica ipocrita di chi afferma “non sono razzista, ma…”, “aiutiamoli a casa loro”.

Venerdì 22 giugno, dalle 18.00 presso La Città dell’Utopia (via Valeriano 3F), il festival darà spazio al confronto “Razzismo democratico: parole e norme istituzionali disumanizzanti”, con la partecipazione di Annamaria Rivera (antropologa ed editorialista per Il Manifesto, Liberazione) e Andrea Segre (regista).

Seguirà poi lo spettacolo di teatro forum “L’Altro straniero/L’Altra straniera” a cura di Parteciparte.

Sabato 23 giugno, a partire dalle 09.30 (sempre presso La Città dell’Utopia), il festival affronterà i temi dell’autodeterminazione, dell’inclusione sociale e della libertà di movimento attraverso workshop ludici e divulgativi:

“Yeppo 2.5!”, incontro di gioco con il metodo della Ludopedagogia a cura di Liscìa e Laboratorio 53 (previa iscrizione);
“Plastici come i confini”, laboratorio di ciclo e riciclo della plastica per la costruzione di giochi e utensili, a cura dell’associazione Eduraduno;
“Tutt@ hanno una storia, tutt@ hanno una scuola”, human library a cura di Elisabetta Frau e La Città dell’Utopia sul ruolo delle scuole popolari come primo passo per il protagonismo sociale delle persone migranti.

La giornata sarà poi caratterizzata dalla performance hip-hop “MigRap” a cura di B.Care & Taf Tafouny, con la chiusura affidata alla musica di Nosenzo a suon di balkan folk reggae.

Il festival sarà inoltre la cornice per un mercatino delle autoproduzioni migranti e l’installazione “Abeceghetto 2018: raccolte sonore dai ghetti di Foggia” a cura di Radio Ghetto.